15.7.14

-guerra merdosa. sempre.

Ho scoperto che il mio compagno di banco è israeliano e che da due anni ha terminato i 3 anni "obbligatori" della leva. 
È un ragazzo molto carino e con il quale durante la pausa parlo volentieri, insieme ad altri compagni.
siriani, marocchini, arabi.
Un giorno sono voluta andare a vedere il suo profilo Facebook. Siamo amici. 
Speravo di trovare riferimenti contro questa guerra merdosa come d'altronde tutte le guerre. 
NULLA. 
Il completo nulla. 

Mi aveva raccontato alcuni giorni prima che il servizio militare in Israele è obbligatorio e che ora, la sua fidanzata, che ha 21 anni, è arruolata, anche se fa un lavoro d'ufficio. 
Poi mi ha raccontato anche che il fidanzato di sua sorella, invece, ora, è proprio sulla striscia di Gaza. 

Io ho semplicemente annuito.



Giorni prima chiedevo, 
e lui mi raccontava, 
anche di come può stare qui in Germania. 
Del visto. 
Cose così. 
In classe molti compagni sono extracomunitari. 
Il ragazzo siriano, ad esempio, può vivere tranquillamente qui grazie ad un visto per asilo. 
Studierà anche gratuitamente all'università. 

Il ragazzo israeliano, invece, racconta di avere il passaporto tedesco dalla nascita proprio perché con nonni tedeschi che, quando il governo tedesco iniziò a ghettizzare gli ebrei, scapparono via dalla Germania verso Israele. 

A differenza di molti, avevano capito che qualcosa non stava quadrando. 

Io, ora, mi chiedo: chi è questo ragazzo? 

Di fianco a chi passo seduta un sacco di ore al giorno?? 
Perché non ha "disertato"?? (chiedo: si dice così?)

Sono confusa.
Guerra a parte.
Sono confusa.
Non ammetto e giustifico ALCUNA guerra.
Nutro profondo disprezzo per coloro che, in un modo o in un altro, le guerre le appoggiano o le giustificano. 

(E ce ne sono tanti. Purtroppo credo ce ne siano tanti).

Però, ripeto: penso a lui. 
Penso al mio compagno di banco skater molto carino.
Penso a lui e sono sempre più confusa.

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I nazisti mi hanno fatto provare la paura di essere ebreo, e gli israeliani mi hanno fatto provare la vergogna di essere ebreo.

Israel Shahak

(tratto da “L’errante chi?”, con sottotitolo “un’inquietante introspezione nella psicologia ebraica”, di Gilad Atzmon)

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