14.7.14

-il ponte di Warschauer "appena" svegli.

Ho visto giovani come me dormire sul ponte di Warschauer.
Era da foto.
Ma non ce l'ho fatta.
Mi sarei sentita invadente.
Era come se fossero a casa loro: collassati sui loro divani e con i postumi di una notte da "leoni".
Birre e panini messi quasi in ordine.
Lei dormiva a pancia sotto come una bambina.
Gli altri "ragazzacci" sparsi intorno a lei, da altre parti.
Uno di lato su un bancale.
Un cagnetto di fianco.
Piccino.
Cucciolo.
Ho pensato anche a cosa stessero pensando gli altri passanti.
Io ho pensato alla foto.
Come prima cosa.




Si, ai filtri, le cornici del cazzo.
Ho pensato che sarebbe stato bello mostrare, a chi questa città non la conosce, una parte di essa, e a chi invece la conosce già e magari ci vive, un pezzo di strada su cui fare commenti amari ma anche ironici.
Non ho pensato a scrivere.


Catturare scatti di momenti può essere più immediato e magari, probabilmente, più efficace.
Sappiamo tutti quanto "tiri" di più Instagram rispetto a Blogger!
Ma io sono tra quelli che, in effetti, in fondo, preferisco le parole.
Mi sono innamorata, ad esempio, di uno che alle foto e alle parole, predilige la musica.
Tutti simili ma ognuno con il proprio modo di esprimersi.

Forse la prossima volta posso pensare di puntare ad un bel post corredato di foto e traccia musicale.

Forse la prossima volta.

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